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L’unione fa la forza

di Luca Cattaneo

“L’unione fa la forza” recita un detto molto conosciuto e mai come in questo periodo sembra essere attuale il messaggio contenuto in queste parole.

Abbiamo più volte parlato, su queste pagine, nel blog e in associazione, del valore della cocreazione come possibilità di aumentare esponenzialmente l’efficacia e il potere della nostra produzione energetica.

Nello scenario attuale , uno degli elementi che emerge più chiaramente è il fallimento dell’individualismo capitalistico.

Dopo il fallimento del comunismo, degenerato in molti paesi a banale statalismo o dittatura, ecco che anche il capitalismo d’assalto, il sogno americano deteriore, si vede sconfitto alla luce dei fatti.

La forbice tra poveri e ricchi è diventata sempre più grande, la classe “media” sta scomparendo in un processo di progressivo impoverimento, come in europa così in america.

Poiché noi ci occupiamo di energia e non di politica o economia, e poiché siamo animati da una precisa volontà di portare l’attenzione sulla luce e non sull’oscurità che inevitabilmente la luce rivela, la riflessione da fare è : quale significato evolutivo può essere contenuto in questo momento storico?

Ed ecco venirci in aiuto il nostro proverbio: l’unione fa la forza.

Forse la crisi economica e politica è un occasione per abbattere le barriere di separazione e individualismo che si sono insinuate nelle nostre abitudini e nel nostro modo di essere e pensare.

Pensare in termini di collettività, come facevano molte antiche e sagge popolazioni, è una radicale trasformazione dei punti di vista. Il benessere individuale viene vissuto come una naturale conseguenza del benessere collettivo; la partecipazione e la collaborazione diventano energie naturali e spontanee  e il risultato che ne deriva per l’io è un positivo alleggerimento.

“L’uomo nella prosperità non comprende” recita il salmo ed è un fatto che la depressione sia aumentata esponenzialmente con il crescere del finto benessere e della posticcia prosperità fatta di cose inutili,  oggetti ed elementi di separazione.

Famiglie con tante automobili quanti  i componenti del nucleo famigliare, tante televisioni quante le stanze  dell’alloggio e il numero degli auricolari indossati uguale a quello delle orecchie dei figli, sono una metafora di questo modello di separazione che sta fallendo, come il mito capitalista che non ha prodotto ricchezza per tutti ma reso sempre più ricchi e potenti, a scapito di tutti, coloro che manovrano gli scenari del potere.  In una mia esperienza di lavoro e volontariato di quasi trant’anni fa nell’ex jugoslavia, ricordo con piacere enormi gruppi di giovani che si ritrovavano insieme per vedere un film , magari vecchio di dieci anni.  Lo stesso film veniva condiviso tra cinquanta persone – anziché fruito  gelosamente in solitudine – proiettato clandestinamente in uno scantinato e per noi ragazzi era un occasione per stare insieme, divertirsi e socializzare.

L’energia della collaborazione e della partecipazione ha molti vantaggi e l’unico svantaggio di mettere dolorosamente a nudo quel nucleo di separazione e paura che il nostro ego alimenta quando siamo troppo centrati su noi stessi.

L’unione fa la forza in termini di pensiero , perché quando si è focalizzati insieme nella ricerca di una soluzione o di una strategia la si trova più facilmente. L’unione fa la forza in termini economici, perché se venti pensionati con seicento euro al mese sono venti poveri, con dodicimila – e un unico contatore di acqua, gas, corrente e riscaldamento, possono permettersi di pagare un grande affitto,  tre persone per farsi aiutare, vivere in condizioni migliori e sentirsi meno soli.

L’unione fa la forza in termini di intuizione, speranza, lavoro, progettualità e creatività, perché se ognuno, a turno, è in una giornata storta, ci sarà sempre qualcuno che è in forma e si farà carico di trainare l’energia del gruppo…

L’unione fa la forza in termini di energia, perché l’energia individuale si moltiplica quando si è insieme ed è per questo che in associazione insistiamo sul valore della meditazione collettiva (stare insieme in presenza, condividere insieme il puro essere, ricercare insieme quella zona di infinito che si trova tra un pensiero e un altro, tra un emozione e un’ altra, tra una sensazione e quella successiva – che è appunto la meditazione). La stessa energia la ricreiamo nel laboratorio di orientamento energetico, che è diventato una piacevole occasione per “ricaricarsi”, fare del movimento fisico mirato, programmare insieme i pensieri, condividere le scoperte, le difficoltà e i momenti di gratitudine. e affidare all’universo – insieme – i propri desideri, obiettivi  e speranze…

Un’aspetto particolarmente positivo dell’energia del gruppo è proprio la sua semplicità. Alcune azioni, gesti, frasi  che singolarmente non avrebbero molto senso, in gruppo è come se fossero caricati  di un ‘energia speciale e “funzionano” meglio.

L’unione fa la forza potrebbe essere una sfida intrigante per ognuno di noi, per fronteggiare e contrastare il dilagante pessimismo  e disfattismo che rischia di togliere spazio ai sogni e indebolire le possibilità creative.

La sfida potrebbe essere provare a pensare in termini di “noi” anziché di “io”  e inziare con lo scegliere cosa ci piacerebbe cocreare e sviluppare. Le pagine del nostro blog possono diventare una sorta di palestra di creatività e noi ci possiamo fare carico di provare a sviluppare i progetti che potranno emergere.

Magari qualcuno ha piacere di cantare, altri di parlare di cucina, altri ancora di approfondire aspetti culturali  specifici…ma poi si perdono nell’inesorabilità del quotidiano, delle sue seduzioni e delle sue trappole e non trova la forza di farlo da solo.  Potrebbe essere un occasione per trovare altre persone in risonanza e creare con loro quell’energia semplice e speciale che permette di realizzare i propri desideri e vivere con maggior leggerezza.

Luca Cattaneo


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