Per comprendere e usare i codici sincronici occorre aprire il cuore e la mente alla consapevolezza delle enormi potenzialità racchiuse nel nostro “essere vivi”. Tutta la sincronicità, con il suo bagaglio di esperienze, coincidenze, incontri e sfumature sembra scaturire da un destino invisibile, un filo conduttore che ci lega, una logica che sfugge.
La sincronicità ricorda una palla da biliardo che rimbalzando di sponda in sponda, traccia una traiettoria suggestiva e arriva a colpire un determinato bersaglio, apparentemente impensabile.
Ogni sincronicità è figlia di una sincronicità precedente e a lungo andare il calcolo (e la memoria) delle varie e differenti traiettorie sfugge ad un’osservazione razionale.
La visione materialistica identificata e superficiale dei codici sincronici ha creato e nutrito un modello superstizioso e deresponsabilizzante del “destino” andando a leggere (e quindi a cercare e a trovare), ad esempio, in una carta dei Tarocchi o in una configurazione astrologica , elementi di “fortuna”, di “sfortuna”, di frustrazione o di speranza, relegando l’uomo – e cioè il protagonista della sincronicità espressa estraendo la carta o consultando il tema natale – ad una posizione passiva e potenzialmente destabilizzante.
Per comprendere qualsiasi codice esoterico e tanto più per usarlo in modo efficace, occorre uscire da questa visione e posizione inutile e passiva e riconoscere il potenziale immenso, attivo e creativo del nostro essere “vivi” e creatori di realtà.
Così come la Fisica moderna si esprime in termini di realtà potenziali e possibili, anziché sbilanciarsi in termini di manifestazioni materiali, i codici sincronici non servono a definire e a ipotizzare cosa succede o ancora meno cosa succederà in futuro, ma a darci l’opportunità di creare questa realtà nel modo migliore possibile.
Ogni nostra scelta, ogni decisione, ogni significato che diamo alle situazioni e agli eventi, è un atto creativo. Noi siamo esseri creativi di natura divina e – al pari delle particelle quantistiche – possiamo “dare forma” a qualsiasi tra le infinite possibilità che possono essere contemplate.
Per comprendere questo concetto occorre aprirsi ad una visione più spirituale ed energetica e meno materialistica.
In un ottica materialistica e grossolana, i codici sincronici non possono far altro che alimentare e rinforzare la rigidità, le superstizioni, il malessere esistenziale, le emozioni distruttive e le loro conseguenze.
Consultare l’astrologia, i king, i tarocchi o qualsiasi altro codice sincronico da questo punto di vista è inutile e dannoso, ed è molto meglio lasciar perdere.
Aprendosi invece ad una visione spirituale ed energetica della realtà, rendendosi conto di essere dei creatori e dei cocreatori, questi strumenti possono aiutarci moltissimo nella partecipazione al nostro percorso evolutivo.
Dopo trenta e più anni di studio di questi codici e almeno quindici di insegnamento, continuo ad essere meravigliato e affascinato dalle loro enormi potenzialità simboliche ed evolutive.
Gli eventi e le situazioni materiali accadono, sono sempre accaduti e continueranno ad accadere, ma la conoscenza di questi archetipi e delle loro potenzialità ci aiutano a vivere (anzi, a scegliere di vivere) le manifestazioni della realtà in modo più consapevole e creativo.
In quanto esseri umani noi siamo soggetti alla dualità, alla contraddizione; siamo soggetti all’impermanenza e alla ciclicità naturale del nascere – crescere e morire. Tutto il tragitto della nostra vita (e delle nostre vite) è finalizzato alla ricerca di condizioni che rendano il più possibile piacevole e confortevole questo passaggio. Che è un soffio.
Ma chi determina le priorità? Chi stabilisce i valori e i parametri affinché una vita sia soddisfacente? Chi determina i criteri?
Noi. Proprio perché siamo divini esseri creativi.
Noi costruiamo gli inferni e i paradisi, costruiamo le gabbie dentro le quali chiuderci e gli orizzonti da poter esplorare felicemente…
Giusto e Sbagliato, in un ottica di “copione di vita” sono parole vuote e sena significato.
Per qualcuno la priorità è materiale , assicurare il benessere a sé ed eventualmente alla propria famiglia, alla propria cerchia ristretta.
Per altri la priorità è realizzarsi, ottenere fama, prestigio, denaro, potere.
Per altri ancora la priorità è la serenità e la stabilità emotiva, la pace nel cuore, l’assenza di paure.
Per altri ancora la priorità è l’amore, a volte inteso in senso egoistico e infantile altre volte in senso altruistico e adulto.
Per altri ancora la priorità è conoscere, esplorare, imparare, per il piacere stesso di farlo o per potersi esibire.
Per molti la priorità è proprio esibirsi, per provare il piacere (o il bisogno) dell’approvazione e dell’attenzione altrui.
Per altri è prioritario sperimentare, sentire emozioni forti, porsi traguardi, competere.
Per alcuni è prioritario difendersi, ricercare uno spazio sacro, ripararsi dalla propria permeabilità, non farsi invadere da pensieri e emozioni parassite
Per altri ancora è prioritario interrogarsi, esplorare la natura stessa della vita, trovare risposte soddisfacenti ai propri interrogativi esistenziali.
Per alcuni è prioritario la solidarietà, l’attenzione sociale, la politica, la ricerca di soluzioni per il disagio e la disparità sociale oppure indignarsi e soffrire a causa delle ingiustizie.
Per altri ancora è prioritario dare e condividere, praticare i precetti di una fede, ricercare la cooperazione , alleviare il dolore fisico e spirituale di chi è nella sofferenza.
Per altri ancora è prioritario divertirsi, giocare, oppure godersi i piaceri della tavola e della sessualità
Questo elenco potrebbe proseguire per molto ed è comunque incompleto perché ognuno di noi può ritrovarsi in più di una priorità e scegliere di vivere e di dare un sfumatura diversa ad ogni priorità e ai suoi aspetti…
Tutti questi elementi vengono personalizzati dal nostro sentire, dalle nostre convinzioni e dalle nostre scelte e in un certo senso “ricreati”. Un medico sosteneva che “la salute non è l’assenza di malattia ma la forza di vivere serenamente anche con la malattia”…
Le nostre priorità, i valori, i parametri e i criteri possono naturalmente cambiare – nel corso della vita – ed essere ridefiniti e, ridefinendo loro, cambia totalmente il nostro punto di vista, la sincronicità e il destino che ci creiamo.
Poiché siamo immersi nella dualità e siamo abituati a cristallizzarci – forse per esorcizzare l’impermanenza e l’inevitabile destino che ci attende – molte volte ci cristallizziamo sulle priorità (cha magari sono superate, non ci appartengono più o non sono nemmeno nostre) e smettiamo di creare, di essere divini.
In quei casi la sincronicità viene in nostro soccorso, per aiutarci a riaccendere la scintilla del potenziale evolutivo e farci risentire la passione per la vita e la motivazione….
Molte volte questi passaggi sono faticosi, molte altre sono lunghi, e in certi casi non è sufficiente una vita intera….
Comprendere e usare i codici sincronici può essere di estremo aiuto in questo senso.
Una volta “acquisita” la chiave, il codice simbolico e archetipico dei vari elementi del codice, non esisterà alcun rischio di sbagliare perché qualsiasi opportunità o possibilità che contempleremo diventerà automaticamente un potenziale futuro energetico da costruire!
Si può sbagliare a costruire un muro, a eseguire un passo di danza o svolgere un’operazione matematica, perché sono attività materiali; ma non si può sbagliare a determinare le potenzialità di una carta o di una configurazione astrologia, perché rappresentano un’energia potenziale che può essere completata, onorata, ignorata o sprecata solo con la partecipazione del nostro potenziale creativo unico ed individuale.
I codici non costruiscono al posto nostro e non ci tolgono le castagne dal fuoco ma possono aiutarci a scoprire i nostri sabotaggi, le cristallizzazioni, le trappole che stiamo costruendo e abbiamo costruito in passato per permetterci di operare delle scelte, guarire e creare un futuro più luminoso e soddisfacente.
È per questo motivo che nella Scuola di Orientamento Energetico si studiano anche i codici sincronici, perché siamo consapevoli che la sincronicità è creata attivamente da noi, dalle nostre scelte convinzioni e sentimenti e non un’energia misteriosa ed ostile alla quale assoggettarci passivamente.
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