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La delicata ricerca della via di mezzo

Aggiornamento: 29 set 2020


Siccome mi occupo di orientamento delle energie personali e mi alleno quotidianamente col cercare di dare una direzione innanzitutto alle mie, mi imbatto sovente con il tormentone della ricerca della “giusta via di mezzo” e cioè quel Buddico equilibrio ideale in cui la corda non è così tesa da rompersi ma nemmeno troppo poco tesa da non poter suonare.

È tesa al punto giusto.

La ricerca della giusta via di mezzo non è la scelta “politicamente corretta”, né un esercizio di democratica tiepidità o tantomeno un elegante forma di censura per non schierarsi.

La via di mezzo è un equilibrio sottile che tiene conto di tutte le variabili visibili e invisibili e ci permette di rimanere “semplici come colombe e prudenti come serpenti” soprattutto per ciò che riguarda il nostro comportamento, il ben-essere e la crescita personale e spirituale…

Ad esempio, in questo momento sociale difficile e impegnativo, culturalmente povero e politicamente instabile in cui dilagano modelli social di narcisismo, razzismo, superficialità e banalità aggravati dal perdurare della crisi economica, è molto facile farsi prendere dal giudizio, dall’abitudine a brontolare e dallo sdegno così come abboccare a meccanismi ipnotici di egoismo piccolo borghese o di censura. La via di mezzo in questo caso è rappresentata dall’assenza di giudizio, dal rimanere presenti a ciò che accade monitorando le proprie emozioni consapevoli che quando sono distruttive non fanno bene né a noi né agli altri; cercando di osservare il mondo in modo il più possibile neutrale attivando le risorse creative che sono sempre contenute in ogni crisi, come ci ricordava il buon Einstein in anni altrettanto oscuri.

“La crisi è la più grande benedizione per le persone e le nazioni, perché la crisi porta progressi. La creatività nasce dall’angoscia come il giorno nasce dalla notte oscura. E’ nella crisi che sorge l’inventiva, le scoperte e le grandi strategie. Chi supera la crisi supera se stesso senza essere ‘superato’.Chi attribuisce alla crisi i suoi fallimenti e difficoltà, violenta il suo stesso talento e dà più valore ai problemi che alle soluzioni. La vera crisi, è la crisi dell’incompetenza. L’inconveniente delle persone e delle nazioni è la pigrizia nel cercare soluzioni e vie di uscita. Senza crisi non ci sono sfide, senza sfide la vita è una routine, una lenta agonia. Senza crisi non c’è merito. E’ nella crisi che emerge il meglio di ognuno, perché senza crisi tutti i venti sono solo lievi brezze.” Tratto da Il mondo come lo vedo io – 1931

Per ciò che riguarda invece la nostra crescita personale e individuale, cercare la via di mezzo significa mantenere il buon senso e i piedi per terra unitamente a un atteggiamento fiducioso, collaborativo e creativo anche in questo caso monitorando con attenzione i segnali che la vita ci propone.

Lo sdolcinato e stucchevole buonismo stile tarda new age, così come l’ostinata e presuntuosa celebrazione del pensiero positivo fine a se stesso, fanno (comprensibilmente) rizzare i capelli a chi quotidianamente combatte con drammaticità quotidiane di disagio, malattia, povertà e disperazione .

L’ingenuo pressapochismo di chi crede di risolvere ogni cosa con un tutorial su youtube o capire la fisica quantistica leggendo qualche articoletto qua e la, unitamente al proliferare di bufale e fake news su qualsiasi argomento fanno (comprensibilmente) allontanare molte persone dotate di sana razionalità dal mondo del “sottile e dello spirituale” commettendo l’errore di buttare via il bambino insieme all’acqua sporca.

Per quello che riguarda l’aspetto che più ci sta a cuore ovvero i nostri tormentoni personali, le domande alle quali non riusciamo a dare una risposta, le situazioni che si ripresentano ciclicamente nella nostra vita e le vere e proprie sfide della nostra esistenza, la ricerca della via di mezzo è rappresentata da un prezioso cocktail di fiducia, voglia di darsi da fare, autoironia, presenza e disponibilità di auto superamento.

Se ho fatto per 379 giorni anziché 21 le belle meditazioni sull’abbondanza di Chopra e oggi mi hanno tagliato i fili della luce e messo le ganasce fiscali alla macchina o se sto invocando il mio Angelo Custode da 23 mesi 18 volte al giorno per trovare una relazione e ancora ieri sera l’ultima ragazza che ho portato a cena mi ha risposto picche la via di mezzo è evitare il ripresentarsi di schemi già sperimentati.

Non serve buttare via il bambino insieme all’acqua sporca dicendo che son tutte scemenze e che tanto siamo brutti, cattivi e sfortunati né nascondersi dietro un idiota e passiva deresponsabilizzazione new age dicendo che è il karma, che domani andrà meglio, che sicuramente vincerò al superenalotto o mi suonerà il campanello una splendida ragazza giurandomi amore eterno.

Siccome non siamo soli per davvero, gli Angeli esistono per davvero e l’Universo cospira per davvero per la nostra felicità, in questo caso la via di mezzo è continuare a fidarsi, praticare, allenarsi e affidarsi, unitamente ad un processo di amorevole e spietata ricerca dei nostri auto-sabotaggi interiori, delle convinzioni limitanti e delle abitudini acquisite più o meno consciamente che certamente stanno ostacolando la mia intenzione.

Questo processo di auto superamento è al tempo stesso un grande atto di fiducia e di umiltà che richiede una buona dose di autoironia ed elasticità e che di solito da ottimi frutti.

Perché non provare?

Questi giorni di Yeyalel che è l’Angelo che smaschera le bugie possono essere ottimi per iniziare incominciando a ricercare e smascherare le nostre bugie mandandoci comunque amore e ricordandoci che meritiamo davvero ciò che desideriamo!

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