Per ottenere dei risultati nella vita come nello sport, è necessario un allenamento costante.
Attraverso stimoli ripetuti, le capacità migliorano, si stabilizzano e si attivano sempre più velocemente.
Lo stesso vale anche per la gestione delle energie sottili come pensieri, intenzioni, intuizioni e sentimenti.
Se si vuole diventare più stabili emotivamente, presenti a se stessi, lucidi e in grado di esprimere al meglio le proprie potenzialità e afferrare le occasioni della vita, non servono rimedi miracolosi, teorie suggestive o sedicenti guru da seguire ciecamente…. É sufficiente deciderlo e volerlo, allenandosi fiduciosamente e piacevolmente, dedicando tempo e spazio a questa intenzione. È un percorso che non richiede sforzo, ma il semplice ricordarsi di alcune leggi fondamentali…
Va tutto bene.
Occorre evitare il più possibile il dramma. Non entrare nel dramma della nostra mente (che mente) e non farci sedurre dal dramma altrui. Se siamo vivi e vegeti qualunque cosa accada non è un dramma. Qualunque cosa accada è un opportunità. Il primo grande dramma è dimenticarsi di mandare amore a noi stessi, attivando le energie devastanti dell’auto giudizio, del vittimismo e della lamentela. Scoprire è guarire e se oggi scopro di aver combinato un sacco di sciocchezze o di aver creduto a molte cavolate posso mandarmi amore e decidere cosa fare adesso. E ripartire.
Non siamo soli.
Non dipende tutto da noi, non dobbiamo arrivare a tutto né sforzarci ansiosamente di tenere tutto sotto controllo. L’universo è connesso, siamo connessi tra di noi, esistono energie sottili e alleati (come gli Angeli) che “cospirano” per la nostra felicità…. Ognuno deve fare la sua parte: la nostra è cercare di essere il più possibile nel qui e ora e rimanere aperti e disponibili alla magia della vita.
Chiedere è fondamentale.
Chiedere è un atto di umiltà e co-creazione, è ricordarsi di essere parte del tutto, è attivare antiche e potentissime leggi energetiche (“chiedete e vi sarà dato”, “cercate e troverete”, “bussate e vi sarà aperto”) Chiedere è uscire dai limiti ristretti del nostro Sé e aprirsi al tutto.
Se chiedo apro le porte della mia creatività, oltre che quelle della magia della vita, se non chiedo le chiudo.
Praticare da soli e con gli altri.
Se veramente per noi è un valore la crescita personale, se ci emoziona l’idea di avere un potenziale creativo da onorare ed esprimere, se ci ricordiamo con piacere di alcune intuizioni felici o di piacevoli momenti di pienezza, motivazione, lucidità e presenza e abbiamo voglia di viverne altri, allora possiamo fare spazio a queste energie e allenarle.
La tradizione spirituale antica e moderna ha dato precise indicazioni su cosa facilita lo sviluppo di queste abilità, è solo questione di ripartire.
Se non siamo abbastanza forti è bene farsi aiutare da qualcuno più allenato di noi, da altre persone che coltivano i nostri stessi interessi, da una comunità o una rete di supporto, da letture stimolanti e arricchenti.
Su cosa possiamo allenarci? Ecco alcuni suggerimenti…
Rimanere svegli.
Ricercare la presenza, il qui e ora. Accorgersi dell’enorme potenziale creativo dell’adesso. Ritornare qui quando la mente ci porta nel passato e nel futuro. Fare del presente – sempre e comunque – un alleato e non un nemico. Disciplinare il corpo e la respirazione per allenare la presenza. Esplorare cosa stiamo nutrendo in questo momento e scegliere cosa vogliamo nutrire, ricordando che nulla vive senza cibo.
Depotenziare le percezioni.
La presenza non esclude ciò che accade. La vita è quella cosa che accade mentre si fanno progetti. Le cose succedono, è necessario essere disincantati ed evitare fughe new age o eccessi di pensiero magico buonista. La materia è statica e dura. La mente è sempre in agguato per farci costruire aspettative o abitudini….e le cose spesso van storto. Il nostro potere è soprattutto ristrutturare quello che accade, non valutarlo, non giudicarlo, non interpretarlo né censurarlo o negarlo… Ricordarci le nostre intenzioni, i nostri obiettivi e ripartire sempre e comunque.
Esplorare ciò che la vita ci porta.
Oltre a rimanere il più possibili presenti, possiamo allenare la nostra capacità di esplorazione. Rimanere aperti e disponibili a cogliere gli scopi e le opportunità che ci sono nelle cose che ci accadono, sia quelle che ci vengono incontro che quelle che ci andiamo a cercare. Se le cause o i perché di ciò che ci viene incontro sono nel passato, le opportunità e gli scopi sono nel presente, in quel presente che crea il nostro futuro…
Rompere gli schemi
Siccome è follia pensare di avere risultati diversi facendo le stesse cose, è importante diventare disobbedienti alle nostre abitudini, agli schemi di comportamento, ai ruoli, alle maschere e agli atteggiamenti radicati. “Ritornare come bambini” è aprirsi alla spontaneità, provare strade diverse, osare, giocare, desiderare, appassionarsi…sempre ricordando di mettere nel bagaglio una buona dose di autoironia e autonomia , nel prendere meno sul serio noi stessi e gli altri.
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