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SHIATSU

Buongiorno a tutti, sono nuovo su questo BLOG quindi mi presento:

mi chiamo Danilo Castelli e sono un operatore Shiatsu membro della F.I.S.I.E.O. (Federazione Italiana Shiatsu Insegnanti e Operatori).

Ringrazio Terradiluce per l’ospitalità, inizio oggi a scrivere alcune considerazioni sulla disciplina che pratico, e sarò ben lieto di scrivere, in futuro, altri approfondimenti o rispondere a richieste di chiarimenti.

In realtà scrivere cosa sia lo Shiatsu sembra quasi inutile, quasi tutti sanno (più o meno) di cosa si tratta, tanti hanno già ricevuto dei trattamenti o conoscono qualcuno che li riceve o che ha fatto un corso, o hanno letto qualcosa su una rivista…

Ma gli stili di Shiatsu sono molti e ogni shiatsuka (l’operatore shiatsu) è diverso e, al di là della tecnica, porta nei trattamenti un po’ di se stesso, della propria sensibilità, della propria esperienza, del proprio intuito.

La Federazione (che pure è rigorosa nel pretendere e certificare per i propri soci percorsi di studio della tecnica) riconosce questa realtà nel proprio slogan: “Shiatsu: una grande Arte per il Benessere”.

D’altra parte anche ogni persona che lo shiatsuka si trova a dover trattare è diversa da ogni altra, anzi la persona che tratto oggi è, in qualche aspetto, diversa dalla stessa persona che ho trattato la settimana scorsa. Si può dire che ogni trattamento Shiatsu è unico, è l’incontro di due esseri in un determinato momento. L’abilità dell’operatore è saper sentire e interpretare le risposte che gli invia il corpo di chi sta trattando, e adeguare di conseguenza le proprie tecniche.

Tutto questo tramite il CONTATTO.

Shi-atsu in giapponese significa all’incirca “pressione con le dita”, un nome nuovo per indicare la più antica, istintiva forma di “cura”: il contatto con le mani. Tutti rispondiamo a questo contatto. A volte nella vita basta una mano amica sulla spalla per ricevere una sensazione di pace, sostegno e conforto.

La ricerca ha dimostrato il potere che c’è dietro un semplice contatto, la cui mancanza può avere conseguenze negative sul piano fisico e mentale.

Nella realtà attuale in cui i rapporti umani rischiano di diventare sempre più virtuali, una pratica che si basa sul tocco, l’ascolto e la presenza, sono convinto che possa essere di grande aiuto. Un sostegno in varie situazioni di sofferenza e stress.

Quindi lo Shiatsu è tocco, esercitato con pressioni di intensità diversa a seconda delle circostanze, ma ovviamente c’è anche molto altro che un operatore deve conoscere:  le tecniche per effettuare le pressioni in modo efficace, le mappe dei meridiani, i vari punti e zone del corpo che servono sia a fare una valutazione energetica (e quindi orientare il trattamento) sia a dare determinati stimoli per attivare le capacità di auto guarigione del corpo. Ma non voglio ora dilungarmi su questi temi così vasti. Ci sarà modo, se potrà interessare a qualcuno, di continuare il dialogo iniziato oggi e affrontare aspetti più specifici.

Vorrei solo, prima di chiudere, riprendere un attimo il concetto che ho citato prima: la capacità di sentire e interpretare le risposte del corpo.

Non si tratta certo di facoltà “paranormali”, l’operatore acquisisce col tempo e la pratica delle tecniche, una capacità percettiva della palpazione. Agli inizi si ha una sensibilità unicamente fisica, si impara a distinguere le ossa dai muscoli, il margine di un muscolo, la giunzione di un’articolazione, ecc. Man mano che la pratica evolve si arriva a percepire sensazioni pur sempre fisiche ma di un altro livello, come ad esempio: tensioni, rigidità, molle o duro, caldo o freddo. In seguito si arriva a percepire sensazioni più sottili, difficili da definire a parole ma reali, sperimentabili.  A questo punto le mani che effettuano una pressione, da un lato forniscono degli stimoli e dall’altro ricevono informazioni, uno scambio continuo, finché a un certo punto sembra scomparire la distinzione tra il pollice che preme e il punto che viene premuto, si entra in risonanza.  Qui c’è il bello dello Shiatsu, quello che fa si che ricevere un trattamento Shiatsu non sia solo ricevere un massaggio rilassante, ma aiuti a entrare più in contatto con se stessi, aumentare la consapevolezza del proprio corpo e di tutte le sue manifestazioni.  Perché tutto questo succeda è necessario allo shiatsuka non solo esperienza, ma anche la disponibilità ad andare verso l’altro col Cuore aperto, umiltà e massimo rispetto, ed è con questo atteggiamento che al termine del trattamento l’operatore termina il contatto, stacca le mani e dice:

grazie.

Danilo Castelli

(Per informazioni e trattamenti 3387974261 oppure shiatsudan@libero.it)

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